From Myth to Reality



The Giant Squid


Il calamaro gigante, il cui nome scientifico è Architeuthis princeps, può arrivare a misurare circa 18 metri di lunghezza totale: il corpo raggiunge i 5-6 metri e i tentacoli arrivano a 12 metri. È un mollusco cefalopode relativamente raro, che vive a grandi profondità nell’Oceano Atlantico e nel Pacifico.

Ha suscitato numerose leggende di mare (molti lo ricorderanno nel romanzo di Jules Verne 20 mila leghe sotto i mari). Come gli altri calamari, appartiene all’ordine dei decapodi: oltre agli otto tentacoli presenti nei polpi, ne possiede altri due più lunghi degli altri.

Il calamaro gigante ha un'eccellente struttura idrodinamica che gli permette di nuotare velocemente; la spinta dei tentacoli durante il nuoto è enormemente aumentata dal sistema di propulsione a reazione. In questo modo può avventarsi velocemente sulla preda, che afferra con i due tentacoli e subito dopo immobilizza con le otto braccia portandola verso la bocca, posta al centro della corona dei tentacolare, dove una robusta mascella chitinosa a forma di becco di pappagallo trancia rapidamente la preda che viene ingoiata.

I due tentacoli più lunghi, che possono superare i 10 m di lunghezza, si espandono a forma di spatole dotate di quattro file di ventose del diametro tra i 15 e i 25 cm, i cui bordi hanno un anello di chitina seghettato che lascia profonde cicatrici sulla pelle dei capodogli, principali predatori del calamaro gigante, ma non gli unici, in quanto resti di grossi calamari sono stati trovati anche nello stomaco di delfini e squali.

Il galleggiamento talvolta osservato di un Architeuthis, è dovuto all'elevata concentrazione degli ioni di ammonio nei muscoli del mantello, della testa e delle braccia che, meno densi dell'acqua di mare, sostengono in superficie calamari morti o moribondi. In mancanza degli ioni di ammonio, essendo i tessuti del calamaro più pesanti dell'acqua di mare, l'animale, per venire in superficie, dovrebbe consumare molte energie per nuotare in continuazione; grazie alla loro presenza, purché rimanga in profondità, può mantenere un certo equilibrio idrostatico, restare fermo o muoversi lentamente. Questa peculiarità fa sprigionare dalle carni del calamaro un intenso odore di ammoniaca che le rende immangiabili.

Il corpo del calamaro gigante ha forma conica, terminante con una coda appuntita che negli adulti è dotata di una sorta di prolungamento; il tutto è rivestito da un tegumento pluristratificato di color marrone, più chiaro nella regione ventrale; inoltre nella cute sono presenti i cromatofori, cellule pigmentarie cui si deve la modificazione del colore del tegumento che può variare dal marrone chiaro al rosso acceso.